Quando usare ™, quando rischi con ®, e perché © non basta a proteggere un logo.
Una bussola per brand designer, creativi e imprenditori.
Li hai visti mille volte. Li hai usati anche tu, magari copiandoli da altri siti. Ma sei sicuro di sapere cosa significano?
Parliamo di simboli. Quegli asterischi di senso, ™, ®, ©, ℠, D, (P), che appaiono accanto a un nome, un logo, un disegno. Spesso vengono infilati per riflesso condizionato, come “accessorio legale” che fa scena.
Ma quei simboli hanno un significato giuridico preciso. E usarli a sproposito può essere più dannoso che non usarli affatto.
Perché conta?
Perché ogni simbolo è una dichiarazione pubblica: rivendico un diritto su questo nome, su questo logo, su questa forma. E se non ne hai diritto, stai dichiarando il falso.
Viceversa, non usare il simbolo quando potresti, equivale a lasciare scoperta una creazione. Nessun avvocato può proteggerti per un diritto che tu stesso non mostri di voler tutelare.
™ – Trade Mark (marchio non registrato)
È il modo più semplice per dire: “Questo nome, questa grafica, li sto usando come marchio”.
È un segnale d’uso, non una registrazione. In Italia non ha valore legale diretto, ma può rafforzare una rivendicazione basata sull’uso pregresso.
Quando usarlo: se stai lanciando un brand e hai avviato l’uso commerciale, ma non hai ancora registrato il marchio.
Quando ha senso usarlo
Hai già lanciato un prodotto o un servizio e stai costruendo il brand.
Sei ancora in attesa della registrazione formale.
Vuoi segnalare al mercato che quel nome ha un’identità commerciale.
Quando non usarlo
Se stai solo facendo test interni o mockup.
Se non hai ancora attivato canali ufficiali o vendite.
Se pensi che basti metterlo per proteggerti da tutto: non è così.
A volte è più prudente non scrivere nulla che usare ™ come gesto riflesso. Se non hai ancora nulla da “marchiare”, lo segnali — e rischi che qualcuno arrivi prima di te.
® – Marchio registrato
Lo puoi usare solo dopo che il tuo marchio è stato registrato e concesso da un ufficio competente (UIBM, EUIPO, WIPO, USPTO...). Non prima.
Il deposito della domanda non basta.
Usarlo senza averne diritto è illecito.
E può portare a diffide, sanzioni e perdita di credibilità (oltre che di protezione effettiva).
Quando usarlo
Se la registrazione è andata a buon fine (controlla la data di concessione).
Se vuoi dissuadere copie e atti di concorrenza sleale.
Se vuoi segnalare la tua solidità a clienti e investitori.
Quando evitarlo
Se stai ancora aspettando l'esito.
Se operi solo in territori dove non hai esteso la registrazione (es. hai il marchio in Italia ma non negli USA).
© – Copyright
Protegge opere dell’ingegno. Non è un simbolo che puoi usare per indicare la proprietà di un brand.
E no, non vale per nomi, titoli, parole singole.
Ma se il tuo logo è originale, cioè frutto di un’elaborazione creativa (non una forma generica o geometrica base), allora può essere coperto da copyright.
Come si scrive
© Nome dell’autore o titolare del diritto + anno di creazione (o pubblicazione).
Esempio: © LexAroundMe, 2025
Quando ha senso
Se il tuo logo è un disegno unico, non banale.
Se produci testi, contenuti editoriali, grafiche.
Se vuoi esercitare diritti morali e patrimoniali sull’opera.
Quando non basta
Se vuoi proteggere il tuo logo come marchio. In quel caso, serve anche la registrazione del segno distintivo.
℠ – Service Mark
Ha valore solo negli USA, dove i marchi di prodotto e di servizio sono distinti. In Europa non è utilizzato.
Quando usarlo: solo se operi negli Stati Uniti e il tuo brand offre servizi.
Una variante di ™ dedicata ai servizi, non ai prodotti.
D – Design registrato
Indica la presenza di un design registrato nell’aspetto estetico di un oggetto, una forma, un’interfaccia.
Vale oro nella moda, nel product design, nel packaging.
Come si indica
Reg. Design No. 123456 – oppure con un disclaimer nel footer del sito o nel packaging o con il simbolo D cerchiato.
Quando è una mossa strategica
Se vendi prodotti la cui forma è distintiva.
Se vuoi bloccare le copie estetiche, anche se non marchiate.
Se operi in mercati competitivi o dove i competitor “si ispirano” liberamente.
(P) – Diritti connessi al fonogramma
Vale per contenuti audio originali. Lo trovi spesso.Lo trovi sui dischi, nei podcast, nelle produzioni audio. Indica la registrazione di un’esecuzione sonora.
Quando usarlo: se produci o pubblichi contenuti audio originali.
Non riguarda la musica in sé, ma l’esecuzione registrata.
Il punto vero: cosa vuoi comunicare?
Questi simboli non sono solo strumenti di tutela.
Sono messaggi di posizionamento.
Raccontano quanto sei consapevole del tuo valore e quanto sei disposto a difenderlo.
Usare il simbolo giusto, nel momento giusto, nel modo giusto non è burocrazia. È brand strategy.
Non è solo una questione di simboli. È questione di diritti.
Dietro ogni simbolo c’è un titolo giuridico da conoscere, usare bene, e — se serve — difendere.
La prossima volta che scrivi un nome, un logo, una data… chiediti:
Sto solo comunicando stile o sto comunicando proprietà?
Se vuoi proteggere il tuo brand, non affidarti a un copia-incolla.
Ogni caso è diverso. Ogni progetto ha i suoi tempi e i suoi margini di rischio.
Io posso aiutarti a:
valutare i tuoi simboli attuali e capire se hanno senso;
scegliere quelli più adatti alla tua strategia;
costruire una comunicazione legale coerente, che parli bene del tuo brand anche dove nessuno guarda.
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Ci ritroviamo nella prossima LexLetter e quando vuoi sul mio blog.
A presto,
Silvia